Il Canto della Terra di Mahler
Uno sguardo Zen sulla vita e sulla morte
Una conferenza multimediale di Gastón Fournier-Facio
dove: Salone Marescotti - via Barberia 4, Bologna
quando: Martedì 25 novembre, ore 17-19
L’attacco de L’addio, il grande finale del Canto della Terra, è uno degli inizi musicali più dolorosamente espressivi composti nel ’900. Questo cupo capolavoro sul viaggio verso la morte si chiude, sorprendentemente, in un clima di estasi sublime, di serenissimo Nirvana.
Per riuscire a capire a fondo la trasformazione liberatoria di quest’opera, che Mahler considerava «la più personale che ho creato fino ad oggi», bisogna conoscere sia la biografia del compositore che la compatta unità strutturale della partitura.
Attraverso un excursus di decine di diapositive, verrà proposto un viaggio lungo il periodo più movimentato della vita del compositore, dalle tre catastrofi personali del 1907 (che modificarono in modo tanto drammatico l’ultima parte della sua esistenza), fino all’estate del 1908, anno in cui Mahler terminò la composizione del Canto della Terra a Dobbiaco.
La conferenza proverà a rispondere alle seguenti domande:
come e quando Mahler scoprì la raccolta di liriche (tradotte in tedesco) della dinastia Tang del VIII secolo d.C., Il Flauto Cinese di Hans Bethge, che è la fonte di tutti i testi musicati nel Il Canto della Terra?
In che modo la cultura orientale delle liriche si riflette nella chinoiserie della musica?
Si tratta di un ciclo di Lieder o di una vera Sinfonia?
Qual è la sua vera forma?
Quali filosofi dell’epoca influenzarono direttamente la metafisica del compositore espressa in questa partitura?
Qual è il suo contenuto ultimo:
prevale un senso di morte o, all’opposto, si tratta di un inno alla vita?
Attraverso molti brani presi dalle migliori registrazioni discografiche, verrà offerta un’approfondita guida all’ascolto di uno degli ultimi capolavori di Mahler.